Largo Banchi Nuovi

Largo Banchi Nuovi : La chiesa dei Santi Cosma e Damiano e la chiesa di San Demetrio e Bonifacio. 


Largo Banchi Nuovi si trova nel cuore del centro storico di Napoli nei pressi della Basilica di San Giovanni Maggiore. Qui nel 1062 oltre alla Basilica di San Giovanni Maggiore risalente al VI secolo, vi era il monastero angioino di San Demetrio. Il monastero occupava tutto lo spazio compreso tra il Pendino di Santa Barbara e i gradini dei Santi Cosma e Damiano, l'attuale piazza non esisteva all'epoca. Nel 1400 nei pressi di San Giovanni Maggiore, fu costruito il Palazzo Pappacoda di cui oggi resta solo la cappella e il portale. Qui si trovava la casa del viceré spagnolo Consalvo de Cordova che nel 1546 fu acquistata da Alfonso Sanchez, marchese di Grottola che affidó la costruzione del nuovo palazzo a Giovanni da Nola. Nel 1547 durante una sommossa popolare, le cannonate sparate da Castel Nuovo distrussero i banchi dei mercanti che qui vendevano la loro mercanzia. La zona era chiamata dell'Olmo, la zona dei  era chiamata anche dei "Segatori" data la presenza di molte botteghe di falegnami. I mercanti trovarono spazio nelle piazze limitrofe. Il 9 ottobre 1549 sulla città di Napoli si abbatté un violento nubifragio e la zona di Via Santa Chiara e Via San Sebastiano si trasformó in un fiume che distrusse le abitazioni circostanti.  Dopo questo nubifragio, i mercanti decisero di acquistare questo terreno per collocarvi  il loro mercato, i falegnami della zona costruirono dei "banchi nuovi" per i mercanti da allora questo luogo fu chiamato Banchi Nuovi. 

  



Largo Banchi Nuovi 


 Qui si trova il convento dei Santi Cosma e Damiano. L'edificio fu fondato nel 1616 dalla Congrega dei Barbieri dove prima vi era la Loggia dei Banchi Nuovi  e fu ampliato nel corso dei secoli . La facciata della chiesa  utilizza l'impianto del preesistente edificio, si notano infatti gli archi a tutto sesto della loggia cinquecentesca. Nei tompagni laterali si trovavano due botteghe mentre in quello centrale vi era il portale del 600 in piperno, sormontato da un finestrone polilobato in stucco del 700. Lo schema della facciata è scandito dalla presenza di quattro lesene rialzate da un basamento. All'interno si trova, l'altare maggiore del 700, in parte depredato, su cui c'è una tavola di Antonio Rimpatta (ora al Museo Diocesano) e proveniente dalla precedente chiesa dei Santi Cosma e Damiano, demolita nel 500 per far posto al complesso dei Girolamini. Anche gli altari laterali avevano delle tele, ora in altra sede, come il Supplizio dei Santi Cosma e Damiano attribuito a, Lucia Giordano, il San Nicola di ignoto e S. Anna di Gatto e il S. Rocco di Nicola Russo. Dopo 40 anni di abbandono, la chiesa è stata riaperta al pubblico nell'ottobre del 2020 in seguito ad un restauro. L'edificio non sarà più adibito al culto. 



Chiesa dei Santi Cosma e Damiano 


Chiesa dei Santi Cosma e Damiano : interno




Proseguendo per Largo Banchi Nuovi si arriva a Piazzetta Teodoro Monticelli dove si trova la chiesa di San Demetrio e Bonifacio,oggi gestita dall'Università Federico II. Costruita nel 1706 su progetto del Nauclerio per commissione dei Padri Somaschi che vollero la costruzione della chiesa per sostituire la cappella di un vecchio convento benedettino di loro proprietà dal 1616. 


Chiesa di San Demetrio e Bonifacio 


Chiesa di San Demetrio e Bonifacio : interno


Due importanti palazzi furono costruiti al posto del precedente convento :Il Palazzo dei Duchi di Casamassima e Palazzo Penne. L'interno è a croce greca con esedre ai lati, anche se l'interno è spoglio di arredi, vi sono conservati ancora tre dipinti  risalenti circa al 1748: La Madonna con Bambino e i Santi Paolo e Leonardo e Ignazio di Antonio Romeo e la Madonna con Bambino e Girolamo Emiliani del Gamba. L'altare maggiore è in legno con stucchi decorati e pannelli in finto marmo. 


C. Celano Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli. A cura di G. Battista Chiarini, Editoriale dell'Anticaglia, Napoli 1888


V.Regina Le chiese di Napoli. Newton & Compton Editori, Roma 2004