Il giardino Di Babuk

Il giardino di Babuk e il suo ipogeo 


Sulla trafficata Via Foria si inerpica una stradina stretta e lunga vicina all'Orto Botanico, Via Giuseppe Pazzi. Al civico 35 di questa strada si trova un palazzo che nel 500 apparteneva alla famiglia Caracciolo del Sole che qui decise di costruire un casino di caccia che fosse vicino alla chiesa di San Giovanni a Carbonara dove alcuni membri di questa famiglia sono seppelliti. Nel  2007 il palazzo era in pessime condizioni e fu destinato all'asta. A questa asta vi partrcipó il professore Gennaro Oliviero, docente alla Facoltà di Giurisprudenza che riuscì a comprare questo edificio. Il professore decise di prendersi cura del giardino che era all'interno del palazzo rendendolo fruibile a tutti e dedicandolo alla sua gatta Babuk morta all'età di 18 anni. 










Il giardino di Babuk 


Quasi al centro di questo giardino si trova un antichissimo faggio i cui ceppi antichi sono ancora visibili nel terreno permettendo così di poterne datare la nascita al XIV secolo. Sotto questo giardino furono ritrovati i bambini delle monache del Convento dei Saponari nati dalle violenze subite dalle monache da parte dei soldati di Championnet che nel 1799 invasero il convento. Su uno dei muri di tufo del giardino si nota un piccolo incavo che forma un portico naturale resto del vecchio casino di caccia dei Cappuccini del Sole. Al centro di questo si trova un affresco in trompe-l'oeil di fine 600. Qui si può notare forse la collina di Capodimonte come era all'epoca. Ma il tesoro più prezioso di questo luogo è l'ipogeo. Uscito fuori per caso durante i lavori di ristrutturazione, si credette all'inizio che fosse un cellaio usato per la conservazione dei cibi. Ma continuando i lavori di ristrutturazione si notó che la cavità era differente. 


Ipogeo del giardino di Babuk 




Giardino di Babuk 



Questa è una cavità naturale composta da quattro caverne collegate tra di loro da angusti cunicoli, un tempo facente parte di una grande cisterna come è testimoniato dalle scale dei pozzari lungo le pareti. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne rifugio antiareo. Ma quello che si notano di più sono gli strani graffiti alle pareti. Questi raffigurano salamandre, tritoni, lucertole, tutti simboli esoterici,studiati da molti esperti che però non ne hanno ancora capito la funzione e non riescono ancora a datarli. Rimane ancora un mistero da svelare.