Carinola la città catalana

Carinola la città catalana


Il territorio di Carinola, in provincia di Caserta, si estende dalle falde del Monte Massico al fiume Savone. La città ha origini incerte si suppone che già esistesse all'epoca dei Romani con il nome di "Calenum", ma le notizie di questa città si hanno solo da prima del 1000. Fondata forse dai Longobardi di cui si trovano i resti delle mura peleagiche. Nel IX-X secolo era dipende dalla contea di Capua. Dopo che i Normanni occuparono la Campania,Carinola divenne contea nel 1087 con Gionata, figlio di Riccardo I che scacció i Longobardi da Capua. Questi fece costruire la Cattedrale e vi trasferì nel 1094 la sede vescovile, soppressa nel 1818 e annessa alla diocesi di Sessa Aurunca. Durante la dominazione sveva appartenne a diversi conti per poi passare ai Marzano. Carinola fu possedimento dei Marzano fino a quando Marino Marzano, duca di Sessa Aurunca e principe di Rossano, non fece guerra a Ferrante. Marino di Marzano, fatto prigioniero da Ferrante nel Campo dei Mazzini, fu rinchiuso nelle segrete di Castel Nuovo e Carinola passó a Francesco figlio di Antonello Petrucci ma anche questi fece parte della cosidetta Congiura dei Baroni. Nel 15o7, la città fu donata da Ferdinando il Cattolico a Consalvo da Cordova,il valoroso soldato che aveva conquistato il Regno di Napoli sconfiggendo sia gli Aragonesi che i Francesi e che in seguito fu nominato viceré. Dopo la sua morte, avvenuta in Spagna, dove era stato richiamato perché fu sospettato di voler impossessarsi del Regno di Napoli, Carinola assieme al Ducato di Sessa, Roccamonfina e Mondragone, passó agli eredi che la tennero fino al 1560, anno in cui Consalvo II, la vendette a Luigi Carafa principe di Sirigliano. Durante la signoria dei Carafa, nel luglio 1647,in seguito alla rivolta di Masaniello, Carinola insorse contro le gabelle ed impose saccheggiando i beni ad un ricco proprietario sessano, Pietro di Lorenzo. Questi appresa la notizia della rivolta, si mosse da Sessa verso Carinola e represse violentemente la rivolta. Ma da Napoli partì una schiera di popolani che 


liberarono la cittadina e restaurarono il governo popolare, il Di Lorenzo si rifugiò nello Stato Pontificio. La famiglia Carafa si estinse nel 1689 e Carinola passó al Demanio Regio e fu poi venduta nel 1699 a Marco Antonio Grillo e appartenne a questa famiglia , insieme a Mondragone, per circa un secolo. In seguito la cittadina seguirà le sorti del Regno di Napoli fino all' Unità di Italia. 



La città di Carinola 


La città di Carinola è nota per le sue architetture in stile catalano. Tra queste vi sono due importanti edifici, Palazzo Marzano e Palazzo Petrucci Novelli. Il primo edificio, Palazzo Marzano, fu edificato intorno alla metà del XV secolo, tra il 1449 e il 1458,si trova nel cuore del centro storico della, cittadina. L' edificio era la residenza più prestigiosa dell'epoca e oggi l'opera architettonica più distintiva della città. Qui vi abitò Marino di Marzano, duca di Sessa Aurunca, uno dei più potenti feudatari del Regno di Napoli, genero di Alfonso d'Aragona, ne sposó la figlia naturale ed in seguito a questo matrimonio, il duca commissionò l costruzione di una dimora degna del prestigio raggiunto. Secondo gli storici, l'edificio è opera dell'architetto catalano Guillem Sagrera e del figlio Jaime. Molto bella è la corte interna, sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale che distrussero gran parte dell'edificio. Si vedono ancora il grande scalone d'onore, la corte d'onore e il corpo di guardia e molti elementi architettonici e decorativi. Fh ricostruito parzialmente alla fine degli anni del 900,il palazzo nonostante tutto è riuscito a mantenere una certa unità stilistica che ne fanno uno degli esempi più prestigiosi di arte catalana nel Regno Delle Due Sicilie. 


Portale del Palazzo Marzano


Particolare del Palazzo Marzano 


Interno di Palazzo Marzano 


Un altro esempio di architettura catalana è Palazzo Petrucci Novelli, posto sulla piazza principale della città, uno dei più interessanti edifici nell'arco della produzione architettonica del 400 in Campania. Fu la residenza del segretario di re Ferdinando d'Aragona, Francesco Petrucci che con il padre Antonello e il fratello Giovanni Antonio furono giustiziati per ordine di Ferrante d'Aragona il 26 dicembre 1486,per aver preso parte alla Congiura dei Baroni. Lo stesso re che sollecitó i lavori di restauro nella seconda metà del XV secolo, pare fosse solito soffermarsi nel palazzo per la caccia, come testimonia un documento da lui firmato nel 1468.


Palazzo Petrucci Novelli 


Particolare di Palazzo Petrucci Novelli 


Particolare di Palazzo Petrucci Novelli 


Qui vi dimorò nel 1691 Anna Carafa, che all'epoca era considerata una delle donne più belle d'Europa. La costruzione si articola intorno a due cortili, attraverso un portale durazzesco con arco a sesto ribassato e un androne con volta a botte. Si entra nel primo cortile da cui parte la scala aperta che porta i piani superiori. Il loggiato caratterizzato da colonne ottagonali ed archi, si presenta con affreschi rinascimentali. Nell' 800 fu rinominato Palazzo Novelli, qui nacque infatti il giurista Giuseppe Novelli, fondatore del moderno diritto penitenziario. L'edificio h conservato fino al 1998 le sue funzioni abitative, poi fu comprato dal comune e interamente ristrutturato. Durato circa tre anni l'intervento di restauro che ha fatto emergere parti ignorate e dimenticate del palazzo come quello che si era sempre creduto un piano semiaperto era un realtà un enorme loggione circondato da colonne in marmo, ora riportato alla luce. Nei piani alti del palazzo è stato rinvenuto, sotto uno strato di intonaco degli affreschi del 400 raffiguranti soggetti religiosi e scene di vita quotidiana. Il Palazzo ora è un'importante sede congressuale. 


Maria Grazia Pirozzi 


Giampietro D'Angelo, In Rassegna Aurunca, nn 4-5 1964.pp16-21


Anna Giordano, Marcello Natale, Adriana Caprio, Terra di Lavoro. Guida Editore, Napoli 2003