L'antico convento di Santa Lucia Al Monte e Il. Miracolo Delle Albicocche

L'antico convento di Santa Lucia al Monte e il miracolo delle albicocche 


Il convento di Santa Lucia a Monte, che si trova al Corso Vittorio Emanuele, nacque come abbazia francescana nel XVI secolo, nel 1587 il Papa Pio IV con la bolla papale unì i frati Francescani Scalzi con i Frati Minori. In seguito a questa unione si sarebbe fondato il loro monastero. La prosperità di questo monastero permise, dalla seconda metà del XVI secolo in poi per gli altri due secoli , diversi rimaneggiamenti e ampliamenti. Lo stile del monastero è chiesa è barocco anche se vi sono tracce di stile medievale e rinascimentale dando così al complesso uno aspetto originale. Fu abbandonato dopo la Controriforma e ritornó Ada essere abitato da un gruppo di francescani spagnoli nel 600.l struttura architettonica si è sviluppata attorno alla chiesa estendendosi lungo la collina di Sant'Elmo, la chiesa al suo interno e ricca di opere pittoriche e scultoree di importanti artisti dell'epoca. Nella prima metà del XVI secolo frate Agostino Miglionico realizzò una piccola cella e successivamente Frate Girolamo da Sant'Agata, trasformò questa cella nella chiesa di Santa Lucia al Monte. Nel 1560 il gruppo di conventuali aumentó fino ad una decina di unità. L'edificio, sorto a metà della collina di San Martino, era formato dalla chiesa con a lato un angusto convento e relativo terreno. 



Chiesa di Santa Lucia al Monte 



Interno della Chiesa di Santa Lucia al Monte 


Nel 1610 il custode superiore e provinciale del convento comprò il terreno per la costruzione del noviziato. Nel. 1619 Francesco di Mauro acquistò una casa con giardino e sottostante  "grottone" che sotto l direzione di Cristoforo da Aversa, divenne l'infermeria del convento. Nel 1647,durante la rivolta contro gli spagnoli capeggiata da Masaniello, i popolari si impossessarono della chiesa e convento per colpire, con l'artiglieria composta da cannoni, i regi chiusi nel Castel Nuovo. Nel 1668 il convento passó dall'ordine dei Francescani Barbanti a quello dei Scalzi di Spagna o "alcantarini" e il 4 maggio 1669 arrivarono a Napoli sotto la guida di Padre Michele Zebrian, dodici religiosi delle provincia di San Pietro di Alcantara di Granada per prendere possesso del convento. Nel 1772 con l' avvento degli Austriaci e il ritorno dei frati italiani, la casa religiosa riprese il suo ruolo di convento centrale divenendo residenza del ministro provinciale. Nel 1799,durante la Rivoluzione Partenopea e in seguito il Decennio Francese, il convento fu più volte preso di mira dal cannoneggiamento francese dal sovrastante Castel Sant' Elmo. Con il ritorno dei Borbone si ritrovò la calma e la serenità, il 28 maggio 1853 Ferdinando II inaugurò il tratto di Corso Maria Teresa (poi Corso Vittorio Emanuele) che terminava proprio dove si trovava il convento. Il 31 dicembre 1866, con la legge 3036 del 7 luglio 1866 che sanciva la chiusura dei conventi e la soppressione degli ordini monastici, i monaci abbandonarono il convento. Tra il 1902 e il 1903 la chiesa fu completamente trasformata perdendo cosi l'originaria impronta francescana. Con il Giubileo del 2000 i Frati Minori che sono gli attuali proprietari, lo hanno adibito a struttura ricettiva. Nel 2001 l'ala sinistra dell' ex convento è stata restaurata su base di un progetto di risanamento conservativo di adattamento funzionale a struttura ricettiva, oggi la struttura è diventata l'elegante albergo di San Francesco al Monte . Dal 2002 è sede dell' Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. In questo convento sono nascoste preziose testimonianze storico artistiche del 500. Legata a questo convento è la figura di San Giovanni Giuseppe della Croce a cui si deve il miracolo delle albicocche. Qui all' interno dell'edificio è ben conservata la cappella dedicata al santo costruita all'interno della sua cella. Qui, sfuggendo all'usura del tempo, vi è conservata il sedile di legno dove il santo si sedeva per pregare. 



 Il sedile di San Giovanni Giuseppe della Croce 


Si racconta che un giorno d' inverno una donna incinta espresse, in presenza del santo, il desiderio di mangiare una albicocca, frutto introvabile in quel periodo dell'anno. Il frate regalò una piantina di albicocco alla donna da dove nacquero subito i frutti desiderati dalla donna. Dopo la beatificazione di Giovanni Giuseppe della Croce nel 1789,il sedile è divenuto oggetto di culto e si credette che avesse il potere di proteggere le donne incinte che vi si sedevano. 


Maria Grazia Pirozzi 



Valerio Ceva Grimaldi, Maria Franchini, Napoli insolita e segreta. Sagrafic, Napoli 2014