La STELLA

La Stella: Un tour attraverso la sua storia e i suoi edifici



La Stella è un quartiere di Napoli confinante a sud con l' Avvocata e San Lorenzo ad ovest con l' Arenella e nord e a est con San Carlo all' Arena. Il suo nome deriva dal Santuario di Santa Maria della Stalla ubicato in Via Stella. Anche se per molti secoli il territorio non ha avuto insediamenti urbani, già dal III millennio a.c questa zona fu scelta come luogo di sepoltura, infatti nella parte bassa di Materdei confinante con la Stella, sono state trovate delle cavità utilizzate come luogo di sepoltura risalenti proprio al III millennio. Anche in epoca greco - romana fu utilizzato in prevalenza il Vallone della Sanità, che è la parte bassa del quartiere, come luogo di sepoltura, in particolare in epoca greca furono scavate nel tufo camere sepolcrali che aumenteranno durante l' avvento del Cristianesimo, infatti tra il II e il V secolo nascono le grandi catacombe come quelle di San Gaudioso e San Gennaro




Via Stella



Con la fine del dominio romano ci fu un fermo per le costruzioni di sepolture e la zona fu considerata come fuori le mura cittadine, ricca di vegetazione e disabitata. L'urbanizzazione della zona iniziò nel 500 quando fu costruita la Porta di Costantinopoli, oggi non più esistente, e il Santuario di Santa Maria della Stella. Fu data maggiore attenzione alla zona dietro Largo delle Pigne (Piazza Cavour) dove confluivano le acque piovane provenienti dalla Stella e dalla Sanità e dai Vergini, la cosidetta lava dei Vergini. Nel 600 e 700 l' urbanizzazzione si avrà anche nei Vergini e nella Sanità, la parte bassa del quartiere Stella. Nel 600 fu ripresa l' attività sepolcrale dovuta anche all' epidemia di peste del 1656, le cave delle Fontanelle, la parte più interna del Vallone della Sanità, furono usate come un grande cimitero a cielo aperto. Nel XIX secolo fu costruito il ponte della Sanità con Gioacchino Murat per raggiungere più facilmente la Reggia di Capodimonte dove prima di arrivava inerpicandosi per le ripide salite all' interno della Sanità. Il quartiere fu abitato dalla nobiltà napoletana che qui vi costruì le loro dimore. Il boom edilizio fuori le mura   si ebbe nel 1718 con un editto del Viceré austriaco Wirich Philip Von Daun che permise di costruire fuori le mura eliminando ogni privilegio nel campo edilizio. Camminando lungo Via Santa Teresa degli Scalzi si incontra un importante edificio: Palazzo Albertini di Cimitile . Il  Palazzo Albertini di Cimitile, fu costruito per volere del principe Giovan Battista Albertini nel 1774, anno in cui il Principe comprò da Carlo Acquaviva d' Aragona dei Conti di Conversano, il terreno e l' immobile. Quando fu costruito il palazzo, Carlo Acquaviva, penultimo esponente del ramo dei Duchi d' Atri estintitosi nel 1760, fece demolire la dimora precedente risalente al 600,proprietà del giudice Sorrentino. I lavori furono affidati  a Niccolò Carletti a cui subentrò nel 1775 il Fulchignoni.



Palazzo Albertini di Cimitile 



Interno di Palazzo Albertini di Cimitile 


Furono rifatti gli ambienti e la scala interna con pianta quadrata che si innalza con un unico rampante. Molti studiosi ipotizzano un intervento di Carlo Vanvitelli nella direzione dei lavori ma approfondite ricerche hanno smentito questa ipotesi. Precedentemente il palazzo affacciava su Largo Sant'Agostino degli Scalzi e fu compromesso dall'abbassamento del piano stradale dovuto all'apertura di Via Santa Teresa degli Scalzi nella prima metà del XIX secolo. Nel palazzo era custodita la collezione e una importante quadreria di Fabio Albertini, visitata nel 1861 da Charles Eastlake. Successivamente il palazzo passò alla famiglia Marulli d`Ascoli perché la principessa Eliza Mary Rose Grainger, vedova del principe Giovanni Battista Albertini, sposó in seconde nozze Sebastiano Marulli. Venne quindi acquistato dalla famiglia Calabria il cui principale esponente fu Giacomo, prima Procuratore Generale del Tribunale di Napoli durante la nota vicenda del processo Cuocolo, quindi primo Presidente della Corte di Cassazione ed infine senatore del Regno; per questo viene comunemente chiamato nel quartiere palazzo Calabria. Sul portale superiore al livello stradale l'edificio reca ancora l'effigie nobiliare dei Calabria. Alcuni decenni fa l'edificio è diventato condominio privato e fu restaurato alla fine degli anni 70 del 900 sotto la direzione di Roberto Pane, all'interno sono conservati ambienti decorati con affreschi e stucchi. Proseguendo per Via Santa Teresa ci si immette su Via Stella dove si trovano il Palazzo del Principe di San Nicandro e la Chiesa di Santa Maria della Stella. Il palazzo Cattaneo della Volta Paleologo di San Nicandro fu costruito negli ultimi anni del XVI secolo quando nel 1585 la famiglia Carafa di Maddaloni  in particolare il duca Marzio Carafa lo trasformò totalmente. Nel 1656,il marchese del Vasto vendette al Duca di Maddaloni, il palazzo in Via Toledo con una transazione che prevedeva il pagamento in contanti, un credito per censi per gravanti sul palazzo e la permuta di due immobili dei Maddaloni, il palazzo della Stella e una masseria a Posillipo. Poco dopo il marchese del Vasto lo vendette a Gaspare Roomer che lo restauró. Dopo la morte del Roomer nel 1674 furono inventariati circa 1100 dipinti tutte opere dei più importanti artisti locali e stranieri. 




Palazzo del principe di San Nicandro 



Cortile del Palazzo del principe di San Nicandro 



L'edificio passò al monastero di Santa Maria dei Pazzi e nel 1684 le suore lo vendettero al duca d' Airola, Carlo Caracciolo, marito di Eugenia Cattaneo Della Volta, morto senza eredi nel 1709. Il palazzo fu ereditato dalla sorella Antonia Caracciolo (1662-1725) moglie di Giovan Battista di Capua (1668-1732),principe della Riccia che lo lasciò al figlio Bartolomeo (1680-1715) conte di Montuoro che sposó nel 1712 la figlia di Baldassarre Cattaneo. Dal 1715  fino al XIX secolo il palazzo fu abitato dalla famiglia Cattaneo, i diretti discendenti di Baldassare hanno abitato in questo palazzo fino alla fine del XIX secolo, quando vi si trasferì da Matera la famiglia aristocratica dei Ridola. Di fronte al palazzo c' è una piccola porta che permette di entrare nelle Chiesa di Santa Maria della Stella, sulla scala c'è una lapide in onore di Baldassare Cattaneo. Nella chiesa si trova il monumento di Domenico Cattaneo fatto erigere dal figlio nel 1784 da Giuseppe Sanmartino, andato perso  in un incendio del 1944. Oggi il palazzo è un condominio privato ma conserva alcune cose dell'antico palazzo come il portale e il cortile interno, nel vestibolo di accesso al cortile sono presenti ancora affreschi del Solimena. Di fronte il palazzo si trova la chiesa di Santa Maria della Stella, fondata nel 1571 per ospitare un' immagine della Vergine in precedenza conservata della Madonna della Stella presso presso Porta San Gennaro. Il santuario fu costruito nel 1587 da Domenico Fontana per volere dei padri di San Francesco di Paola dell' Ordine dei Minimi a cui fu affidato, nel corso del XVII secolo ci furono vari rimaneggiamenti. L' interno è a navata unica con cappelle laterali e volta a cassettoni. La volta, dopo i lavori di restauro dovuti ad un incendio del 1944,fu decorata con opere provenienti da altre chiese distrutte. L' altare maggiore, che sostituì quello originale del Vaccaro, proviene dalla Chiesa di San Sebastiano crollata nel 1941 e alcune tele di Pietro del Po dalla Cappela Palatina di Castel Nuovo come la Nascita della Vergine, la Presentazione al tempio e la Fuga in Egitto.




Chiesa di Santa Maria della Stella 




Volta cassettonata della Chiesa di Santa Maria della Stella 





Interno della Chiesa d Santa Maria della Stella 



Sul fondo del presbiterio  c'è la pala di Battistello Caracciolo con l' Immacolata e i santi Domenico e Francesco (1607) l' unico dipinto salvato dall' incendio dell 1944 perché collocato nella Sacrestia. Il convento, a causa dei moti rivoluzionari del 1860 e la legge sulla soppressione degli ordini monastici, fu occupato come tuttora dalla Caserma Podgora mentre buona parte del convento è occupato dai Padri Minimi. Nel chiostro si trovano affreschi di un allievo  di Belisario Corenzio. Realizzato da Camillo Fontana su ordine dei Padri Minimi anche se in realtà fu realizzato per volontà degli abitanti del luogo per sostituire l'immagine della Madonna della Stella posta in una edicola vicino Porta San Gennaro, demolita per l' ampliamento dellle mura cittadine voluto da Pedro Alvarez de Toledo. Della costruzione originaria del chiostro sono rimasti solo due lati con pilastri sormontati da archi  in piperno e degli affreschi. Da notare la particolare fattura del puteale del pozzo di marmo di forma triangolare in ferro battuto con una stella nel vertice. Scendendo Via Stella si attiva all' ultima tappa del tour Piazza Cavour anticamente chiamata Largo delle Pigne per la presenza fino al primo quarto del 600,di due pini abbattuti per costruire un convento domenicano nel 1630. Qui si incontra la chiesa di Santa Maria del Rosario alle Pigne detta il Rosariello. Realizzata su progetto di Guglielmelli (1643-1723) in stile barocco sia per l'esterno che per l'interno. 





Chiesa di Maria del Rosario alle Pigne



Interno della Chiesa di Santa Maria del Rosario alle Pigne 




A pianta rettangolare con cappelle laterali con vestibolo a doppia rampa di scale. La facciata del Guglielmelli ha un' immagine della Vergine del Rosario che la rende unica nel suo genere. La chiesa è rimasta chiusa dal 1980, anno del terremoto, nel 1997 vi sono stati fatti lavori di consolidamento alla struttura e di rifacimento della facciata, la chiesa e stata riaperta al culto il 3 aprile 2017 con l' insediamento dei Canonici dell' ICRSS (Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote). La venerata immagine della Madonna del Rosariello è una statua lignea della prima metà del 600. La Vergine ha un vestito rosso  con un manto blu stellato ed ha in braccio Gesù, entrambi hanno la corona del rosario. L'immagine della Vergine torna ufficialmente nella chiesa il 7 ottobre del 2017 dopo un accurato restauro. 


Maria Grazia Pirozzi 

Antonio Cirillo 



Chiara Garzya, Un contributo allo studio all'architettura del 700 a Napoli : La storia di Palazzo Albertini d Cimitile in Atti dell' Accademia Pontaniana XVII, 1978




Alfonso Gambardella, Giosi Amirante, Napoli fuori le mura. La Costigliola e Fonseca da platee a borgo. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1994




Italo Ferraro, Napoli Allante della città storica. Volume 3 Clean Editore, 2008


Nicola Sannolo, In Napoli Sacra. Guida alle chiese della città. Elio de Rosa Editore, Napoli 2010



Armando Terminio, In Napoli Sacra. Guida alle chiese della città. Elio de Rosa Editore, Napoli 2010