Salita Tarsia e I suoi palazzi nobiliari
La zona che si trova nel quartiere Avvocata è posta tra l' attuale Piazza Mazzini e il quartiere Montesanto,non aveva vie transitabili fino al XVI secolo quando iniziò l'urbanizzazione delle zona. Nei primi del '500 i benedettini di Santi Severino e Sossio che erano i proprietari della zona, donarono questa zona alla città. L' attuale via Tarsia fa parte del quartiere Avvocata e nasce nel' 500 come zona fuori le mura fatte erigere da Don Pedro de Toledo, nel tratto compreso tra la Porta Reale posta all'imbocco di Via Toledo. e Porta Medina situata nell'attuale Piazza Montesanto. Con lo sviluppo dei vari assi viari della zona del Limpiano, di cui faceva parte Via Tarsia. Lungo questa salita ci sono vari palazzi nobiliari tra, questi: Palazzo Spinelli di Tarsia, palazzo Latilla, palazzo Tortora Brayda e palazzo Lauro di Bisignano.
Palazzo Spinelli di Tarsia
L'edificio si trova in piazzetta Tarsia e fu eretto solo in parte per volontà di Ferdinando Vincenzo Spinelli principe di Tarsia,la costruzione prevedeva il rifacimento di una struttura precedente. Il progetto per la costruzione del palazzo fu affidato a Domenico Antonio Vaccaro, in origine l' edificio occupava una grande zona alle spalle della chiesa di San Domenico Soriano nei pressi di Piazza Dante. Si nota il fastoso ingresso che da accesso alle due rampe a tenaglia per le carrozze con al centro una scalinata da dove si accedeva al primo corpo di fabbrica,con tre archi a, sesto ribassato in legno intarsiato. Da qui si entrava nell' ampio cortile rettangolare da dove si vede il maestoso palazzo con due piani con pianterreno. La vasta zona verde del palazzo si rifaceva ai giardini pensili di Babilonia oggi del tutto perduti. L'intera struttura dall' Unità d' Italia fino ad oggi non ha mai avuto un accurato piano di restauro e salvaguardia vertendo in un profondo degrado.
Palazzo Spinelli d Tarsia
Cortile del Palazzo Spinelli di Tarsia
Palazzo Latilla
Il palazzo si trova in via Tarsia ai civici 28 e 31,risalente al XVIII secolo e completato da Mario Goffredo nel 1762 su commissione del. Consigliere Municipale Fernando Latilla. Al secondo piano conserva una piccola cappelle con pavimento maiolicato utilizzato per conferenze.
Palazzo Latilla
Palazzo Tortora Brayda
L' edificio è situato in via Tarsia e risale forse al XVI secolo, creato come edificio rurale inglobato poi nelle nuove espansioni della città. Nel XVIII secolo fu rifatto ad opera di Nicola Tagliacozzi Canale. Rimaneggiato nel corso dei secoli e di recente parzialmente restaurato. Caratterizzato da una linea sobria e decorazioni a stucco,di particolare rilievo è il portale e la scala aperta. Il portale in piperno ha una forma mistilinea con bugne interrotte ad intervalli regolari dalla fascia modanata del portale. Ci sono due lesene in stucco che reggono le trabeazioni con timpani spezzati e sulla chiave di volta si nota lo stemma della famiglia Tortora. La scala aperta sul prospetto ha una loggetta con tre aperture ad archi a tutto sesto che hanno la funzione di balconcini, sulle cornici in stucco si notano i capricci lavorati. L' androne hai i solai piani invece della volta a botte poiché c' è stata una sostituzione delle strutture originali. Dall' androne si entra nel cortile ad esedra terminale da cui si accede al giardino..
Palazzo Tortora Brayda
Portale del Palazzo Tortora Brayda
Palazzo Lauro di Bisignano
Il Palazzo Lauro di Bisignano si trova in via Tarsia nelle vicinanze Palazzo Spinelli di Tarsia, di epoca tardo cinquecentesca ed appartiene alla famiglia Lauro feudatari di Bisignano. L'edificio è raffigurato anche nelle piante Baratta (1629) e Duca di Noja (1775). Nel corso del tempo ha avuto vari interventi di restauro e rifacimento tra cui quello più importante risalente al 700 che gli ha conferito lo stile tardobarocco.
Palazzo Lauro di Bisignano
Portale del Palazzo Lauro di Bisignano
Molto interessante è il portale del 700 in piperno con inserti marmorei con arco misto modanato con chiave di volta. L' edificio ha una struttura inquadrata da due paraste che finiscono con capitelli a voluta con trabeazione in marmo. Al centro di questa ci sono due volute che sostengono il balcone, all' interno il cortile su cui si affaccia la scala aperta.
Maria Grazia Pirozzi
Manzo Elena, Le merveille dei principi Spinelli di Tarsia. Architettura e artificio a Pontecorvo. ESI, Napoli 1997
Aurelio De Rosa, I palazzi di Napoli. New& Compton, 2001
Italo Ferraro, Napoli atlante della città storica. Dallo Spirito Santo a Materdei. Oikos, Napoli 2004