Il Palazzo Donn'Anna e le sue leggende
Palazzo Donn'Anna è un edificio del. XVII e si trova all'inizio di via Posillipo. Fu costruito negli anni 30 del '600 per volere di Anna Carafa moglie del viceré Ramiro Nunez de Guzman Duca di Medina de Las Torres. Il progetto
per la costruzione del palazzo fu affidato a Cosimo Fanzago che nel. 1642 ne fece un disegno secondo i canoni del barocco napoletano.
Palazzo Donn'Anna
In questo disegno era previsto anche la realizzazione di un doppio ingresso, uno sul mare e l:altro su strada carrozzabile. Per la, realizzazione di questo palazzo fu necessario demolire un edificio preesistente del '500 (Villa Bonifacio), il palazzo però non fu completato per la prematura morte di Donna Anna e la temporanea caduta del viceregno. Subì alcuni danni durante la rivolta di Masaniello (1647) e durante il terremoto del 1688. Nel Xix secolo ci sono stati vari passaggi di proprietà per questo palazzo. L'edificio oggi è una abitazione privata divisa in condominio.
Sotterranei di Palazzo Donn'Anna
Su questo edificio ci sono molte leggende tra cui quella più conosciuta è quella raccontata da Matilde Serao che così ne parla :
Il bigio palazzo si erge nel mare. Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte brezza marina solidifica ed imbruna le muraglie, poiché l'onda del mare non è perfida come quella dei laghi e dei fiumi, assalta ma non corrode. Le finestre alte, larghe, senza vetri, rassomigliano ad occhi senza pensiero; nei portoni dove sono scomparsi gli scalini della soglia, entra scherzando e ridendo il flutto azzurro, incrosta sulla pietra le sue conchiglie, mette l'arena nei cortili, lasciandovi la verde e lucida piantagione delle alghe. Di notte il palazzo diventa nero, intensamente nero; si serena il cielo sul suo capo, rifulgono le alte e bellissime stelle, fosforeggia il mare di Posillipo, dalle ville perdute nei boschetti escono canti malinconici d'amore e le malinconiche note del mandolino: il palazzo rimane cupo e sotto le sue volte fragoreggia l'onda marina…»
Nelle credenze popolari Donna Anna era confusa con la Regina Giovanna D'Angiò che qui avrebbe incontrato i suoi amanti per poi ammazzarli all'alba facendoli precipitare dal palazzo in mare. E si narra che le anime di questi giovani vaghino nei sotteranei del palazzo. Un' altra leggenda vuole che il fantasma di Mercedes de Las Torres, dopo aver baciato in una scena teatrale il nobile Gaetano di Casapesenna, amante della viceregina Anna Carafa, fosse sparita misteriosamente. Oggi il palazzo e il simbolo della vittoria della natura sull:uomo.
Maria Grazia Pirozzi
Sergio Attanasio, I palazzi di Napoli. Architettura ed interni dal Rinascimento al Neoclassicismo. ESI, Napoli 1999
Aurelio de Rosa, I Palazzi di Napoli. Storia, curiosità e aneddoti che si tramandano da secoli. Newcompton editori, Napoli 2004
Matilde Serao, Leggende napoletane. Mondadori, Napoli 2003