Dall Infrascata al Cavone

Dall Infrascata al Cavone 



Siamo in una delle strade più trafficate di Napoli, raccordo tra il Vomero e il centro storico, ci troviamo più precisamente a Via Salvator Rosa. Nel corso dei secoli questa zona ha subito varie trasformazioni, prima era una zona boschiva chiamata "Infrascata". L'origine di questo nome deriva da una antica famiglia romana de Infrascato che qui aveva dei possedimenti e case. Questa zona appare in diverse mappe città tra cui quella del Capasso del 1566. Varie sono le ipotesi sul perché si chiamasse "Infrascata", tra queste quella della presenza di osterie chiamate "fraschette" che avevano l'abitudine di mettere fuori le loro porte delle frasche, la strada  cambió il suo nome in Salvator Rosa solo nel 1869. Sempre nei pressi di Salvator Rosa girando sulla sinistra ci troviamo nella zona di San Potito e San Giuseppe dei Nudi, un tempo chiamata la Costigliola. Questa zona era ricca di monasteri sia maschili che femminili e una parte di essa era una zona di caccia. Infatti qui vi era una riserva di caccia aragonese detta "La Conigliera". 





Via Salvator Rosa 




Via Salvator Rosa 





Qui si trova il Palazzo Costantino alla Costigliola ubicato in Via San Giuseppe dei Nudi n 25, frutto  dell' espansione urbanistica avutasi nel XVII secolo con l'architetto Paolo Papa che dimorò in questo palazzo fino al. 1739. Subito dopo in questo palazzo venne ad abitare Francesco Costantino che incaricó l' architetto Nicola Tagliacozzi Canale di restaurarlo. Il palazzo rispetto al primo corpo di fabbrica ha un aspetto più settecentesco che gli fu dato dal Tagliacozzi Canale. L' architetto realizzò una scalinata aperta simile a quella di Palazzo Trabucco a Via San Liborio nei pressi di Piazza Carità. La scala, che si trova appena sullo sfondo del cortile, è impostata  come quella di Palazzo Trabucco ma è differente da questa per la presenza di archi rampanti che collegano i piani sfalsati della scala dando più tono alla struttura. La volta del palazzo è decorata a stucco sotto la sporgenza delle tre aperture delle scale, i pilastri esterni presentano invece una decorazione a fogliame mentre quelli interni hanno ornamenti in stucco, le cornici con trabeazione curvilinea delle finestre sono anche esse realizzate in stucco. 




Palazzo Costantino alla Costigliola



Dopo aver visto questo palazzo ci dirigiamo verso Via Francesco Correra, giurista che nel 1838 fondó una delle prime scuole private di avvocatura a Napoli, detta il "Cavone"  cosi chiamata perché vi erano presenti cave di tufo,questa strada è uno spaccato della Napoli antica. Partendo da Via Salvator Rosa la prima cosa che si vede dirigendosi verso Via Francesco Saverio Correra è il Fondaco Di Santa Monica. Il suo nome deriva dalla presenza della chiesa intolata a Santa Monica che fino al XVII secolo ospitava un monastero. 



Fondaco di Santa Monica 


Via Francesco Saverio Correra 



Un po' più giù si trovano Il Fondaco di San Potito e Il Fondaco Ragno sfuggiti alla demolizioni del Risanamento. Uscendo da uno ai questi due fondaci, al civico 22 abitava Armando Diaz. 


Armando Diaz (Napoli, 5 dicembre 1861 – Roma, 29 febbraio 1928) è stato un generale italiano, capo di stato maggiore del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale. 

Nominato Duca della Vittoria alla fine del conflitto, sarà poi ministro della guerra e maresciallo d'Italia. Questi non apparteneva alla nobiltà ricchissima, la sua famiglia era appartenente ai dignitari spagnoli che si trasferirono a Napoli durante il viceregno  facendo fortuna grazie alle arti militari. 


Maria Grazia Pirozzi 



Alfonso Gambardella, Giosi Amirante, Napoli fuori le mura. La Costigliola e Fonseca da platee a borgo. Napoli Edizioni Scientifiche, 1994


Bruno De Vito, L'antico borgo del Limpiano fuori le mura di Napoli. Unione Napoletana Autori, Napoli 1999